Brasatura materiale base alluminio contenente Magnesio

Per alcuni materiali base utilizzati principalmente per la produzione di scambiatori di calore in alluminio esiste un limite dovuto alla loro composizione ovvero alla percentuale di magnesio in essi contenuto che può dare seri problemi durante il processo di brasatura. Il problema riguarda la percentuale totale di magnesio presente nella giunzione, la quale è data dalla somma del contenuto di magnesio di entrambe le parti del giunto e non solamente dal materiale base che ne contiene di più. Il magnesio è aggiunto nel materiale base per aumentare la resistenza e migliorare la lavorabilità. Alla temperatura di 400 °C il Mg tende a migrare verso la superficie del giunto dove reagisce con lo strato di ossidi di alluminio formando ossido di magnesio (MgO) e un complesso ossido di alluminio-magnesio (Al₂MgO₄). Il magnesio inoltre reagisce con il flux formando una serie di sali fluoro-magnesio (MgF₂, KMgF₃, K₂MgF₄). La composizione del disossidante risulta modificata e di conseguenza la temperatura di lavoro aumenta. Anche la composizione della parte superficiale del giunto a causa della migrazione del Mg risulta avere uno strato di ossidi maggiore e più tenace, unitamente alla degradazione del flux che perde il suo potere disossidante aumentando così la porosità e i vuoti nel giunto dopo la brasatura. In caso di brasatura a fiamma è possibile contenere gli effetti negativi del magnesio se si impiega un disossidante non corrosivo e se il materiale base presenta un contenuto di Mg massimo ammissibile di 0,4-0,5% perché con un processo a fiamma l’area di brasatura del giunto è maggiormente circoscritta e il processo di riscaldamento è molto più veloce.